Oggi per la rubrica di Arte e Pedagogia presenterò un Albo della scrittrice/illustratrice Beatrice Alemagna.
La Varietà come principio pedagogico
L’enorme varietà degli stili figurativi presenti negli Albi illustrati rappresenta un grande arricchimento a livello pedagogico in merito alle tematiche sulla diversità.
Attraverso lo stile illustrativo dell’Alemagna, il lettore impara a vedere con occhi diversi.
La prima volta che lessi un suo libro rimasi stranita dal suo stile figurativo, quasi non mi piaceva. In realtà dovevo solo “farci l’occhio”, dovevo abituare il mio sguardo a un tipo di raffigurazione che non mi era familiare.
E d’altronde ci sono “innamoramenti” che avvengono come colpi di fulmine e altri che hanno bisogno di più tempo.
Io quel tempo l’ho avuto e adesso aspetto sempre con ansia ogni nuovo libro dell’autrice.
Le illustrazioni di Beatrice Alemagna ci introducono in una dimensione particolare che denota una grande personalità artistica: il suo segno grafico è molto riconoscibile.
Le sue illustrazioni sono belle proprio perché imperfette.
Non vorrei fare paragoni azzardati, vorrei solo offrire un mio punto di vista: sfogliando i suoi libri talvolta mi viene in mente la ricerca di quel tratto spontaneo e naturale, caratteristico dei bambini, nel quale si avventurò per tutta la sua vita Pablo Picasso.
L’Albo illustrato di cui vorrei parlare è “Un Leone a Parigi”, edito in Italia nel 2009 dalla Donzelli editore.
Il formato
L’Albo “Un Leone a Parigi” è realizzato con una tecnica mista, è gigante, è disposto in orizzontale e si apre dal basso verso l’alto. E’ così organizzato: nel primo risguardo è illustrata la mappa dell’itinerario parigino che dovrà compiere il Leone e, a seguire, le pagine superiori contengono il testo colorato su uno sfondo bianco, mentre le pagine inferiori sono totalmente occupate dalle illustrazioni.
La Storia
È una storia surreale dove si intrecciano immagini visionarie e routine quotidiana.
È la storia immaginaria del Leone di Belfort (Frédéric Bartholdi, 1880), il famoso monumento di Piazza Denfert-Rochereau, e del viaggio che fece spinto dalla curiosità, dalla noia che provava nella sua Savana e dalla grande voglia di trovare “un lavoro, un amore, un avvenire.”
Quando però il Leone arriva a Parigi si accorge che la metropoli francese è molto diversa dalla sua terra d’origine e prova all’improvviso un grande senso di solitudine.
Il viaggio, che si evolverà poi in cambiamento e crescita, è rappresentato dall’Autrice attraverso l’uso del colore che vira dai toni freddi a quelli caldi.
Mi fermo qui, non voglio raccontare il libro né mostrare altre immagini, perché vale la pena scoprirle da sé.
Vorrei solamente fare delle brevissime riflessioni personali finalizzate a fornire degli spunti per utilizzare questo Albo come strumento in ambito educativo (oltre che consigliarlo come piacevole lettura).
Il Leone Migrante ci riporta alla tematica del viaggio analizzata da Vladimir Propp (1895-1970) nel suo libro “Morfologia della fiaba” del 1928, in cui lo studioso collega il mondo simbolico degli antichi riti del viaggio di iniziazione alla nascita delle Fiabe. Secondo Propp la struttura delle fiabe deriverebbe proprio dal viaggio di formazione, irto di ostacoli e paure da superare, che l’iniziato doveva compiere per divenire adulto e realizzare se stesso come essere individuale e sociale.
Il senso di smarrimento iniziale che il Leone prova appena giunto a Parigi è lo stesso che prova un migrante quando arriva in un paese straniero, è quello che tutti possiamo provare di fronte a una nuova situazione ed è anche assimilabile a ciò che un bambino o un adolescente possono provare durante la crescita. Questo libro ci fa immedesimare negli stati d’animo del Leone spaesato e ci offre uno spunto di riflessione sul tema del cambiamento e ci insegna motore a guardare il mondo da diversi punti di vista per cercare il bello che esiste in tutto ciò che ci circonda.
All’interno di un percorso educativo-artistico l’albo “Un Leone a Parigi” ci suggerisce l’uso dei colori per esprimere gli stati d’animo; ci avvicina alla tecnica del collage e favorisce la sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi; ci invita a superare la paura del cambiamento e a considerare nuovi punti di vista; ci guida verso la bellezza che si può nascondere dietro alla diversità.
Riflettendo sulle tematiche che mi sono state suggerite dalla lettura dell’Albo, ho individuato alcune parole chiave 🗝 il cui significato potrebbe essere sviluppato all’interno di un’attività educativa.
A presto! Federica
UN LEONE A PARIGI, Beatrice Alemagna, Donzelli editore, 2009
36 pagine
Età consigliata: dai 4 anni
https://www.ibs.it/leone-a-parigi-ediz-a-libro-beatrice-alemagna/e/9788868437015